Secondo quanto riportato dalla Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia in Italia i celiaci sono in aumento: sarebbero infatti 198.427 le persone celiache nel nostro paese, più donne (138.902) che uomini (59.525), concentrate soprattutto nella fascia di età compresa tra i 19 ed i 40 anni.

Nel 2016 il numero totale delle nuove diagnosi è stato di 15.569, oltre 5.000 in più rispetto all’anno precedente, e le regioni con più celiaci sono Lombardia, Lazio e Campania, anche se secondo il Ministero della Salute esiste ancora un grande bacino di “sommerso”. Sulla base della prevalenza della celiachia a livello mondiale, stimata intorno all’1% della popolazione,

L’incremento delle diagnosi è probabilmente dovuto all’adozione del nuovo protocollo diagnostico (GU n.191 19/8/2015), in vigore dal 2015, che prevede la ricerca di specifici anticorpi attraverso analisi del sangue e biopsia intestinale per i pazienti adulti e l’applicazione del protocollo ESPGHAN per bambini ed adolescenti, per i quali la presenza di una positività per anticorpi anti-tTG IgA superiore almeno 10 volte il valore soglia, confermata dalla positività per gli EmA IgA e dalla presenza del profilo genetico compatibile (HLA-DQ2 e/o DQ8), pone la diagnosi di celiachia senza che sia necessario ricorrere alla biopsia duodenale.
Una volta diagnosticata la celiachia, il paziente ha diritto, attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, all’erogazione gratuita di prodotti senza glutine fino a un tetto massimo di spesa.

La dieta senza glutine resta infatti a tutt’oggi l’unica terapia a disposizione dei celiaci.