
Il riso in cagnone è una ricetta di origini umili e popolari, la cui paternità è ancora oggi contesa tra Lombardia e Piemonte e vanta tra i suoi tanti estimatori il mitico Gianni Brera, grande cultore della cucina milanese e lombarda, che amava accompagnarlo con filetti di pesce persico.
INGREDIENTI per 4 persone:
- 300 g di riso
- 60 g di burro
- 40 g di Parmigiano Reggiano o Grana Padano
- 5 o 6 foglie di salvia
- 1 spicchio d’aglio
- sale q.b.
PROCEDIMENTO:
Il riso in cagnone o ris in cagnon è veloce e semplicissimo da preparare, ma estremamente gustoso e naturalmente senza glutine.
La ricetta riporta davvero poche varianti, in base alla zona o alla tradizione di famiglia, relative alla quantità di spicchi d’aglio utilizzati o alla tipologia di formaggio (nel biellese ad esempio si è soliti utilizzare la toma).
Lessare in abbondante acqua salata il riso, scolarlo al dente e tenerlo da parte.
Fondere in un tegamino il burro assieme alle foglie di salvia e allo spicchio d’aglio schiacciato e privato della sua buccia.
Dopo aver fatto insaporire il burro fuso per 5 minuti, eliminare aglio e salvia e condire il riso, completando con il formaggio grattugiato.

Mescolare e servire.
LA CURIOSITA’:
L’etimologia della ricetta è decisamente poco invitante, a dispetto del suo sapore invece molto gustoso.
Pare infatti che la denominazione riso in cagnone derivi dal termine lombardo cagnun, che significa larva, in riferimento all’aspetto assunto dai chicchi di riso una volta bolliti.